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Souvenir shop in Santorini island. Santorini Island: Souvenir shop in Santorini. The islanders sell to tourists the holiday souvenirs. negozio magliette calcio stock pictures, royalty-free photos & images Nel 1932, il calcio in Uruguay diventa professionistico. Porte, legatissimo al calcio e al Nacional, non riesce ad accettare di essere entrato nel viale del tramonto: con le prime panchine, cade in depressione; e la notte del 5 marzo 1918, dopo aver giocato la partita contro il Charley Solferino (vinta 3-1 dal Nacional), si reca al Parque Central, deserto, e si suicida con un colpo di pistola. A volte gioca allo stadio del Centenario, ma la maggior parte delle sue partite casalinghe si tengono allo stadio Gran Parque Central, situato nel La Blanqueada e popolarmente conosciuto come ‘El Parque’, dove il 13 luglio 1930 Belgio e gli Stati Uniti giocarono una delle prime due partite nella storia del Campionato del Mondo. La seconda Coppa Libertadores giunge nel 1980, contro i brasiliani dell’Internacional di Porto Alegre. Il trionfo continentale costituisce il visto per giocarsi la Coppa Intercontinentale. Gli azzurri persero all’esordio contro gli scandinavi per 3-2, un risultato che li condannò visto che i rivali pareggiarono l’incontro successivo con il Paraguay, rendendo inutile la vittoria finale degli italiani sui sudamericani. Negli stessi anni, mentre gli europei si ergono a protagonisti dei primi tornei calcistici del Paese, un gruppo di giovani montevideani decide di reagire, creando una nuova istituzione calcistica formata esclusivamente da giocatori uruguaiani.

a dog wearing a vest in a field Come titoli internazionali 9 sono i titoli CONMEBOL e FIFA, e 10 quelli ottenuti nei tornei organizzati dalla AFA e AUF all’inizio del XX secolo; questi numeri ne fanno il club uruguaiano con più titoli internazionali e il terzo in Sudamerica dopo il Boca Juniors (22) e l’Independiente (20). Inoltre, secondo l’IFFHS è la migliore squadra del XXI secolo (2001-2012) in Uruguay, e la decima del continente sudamericano. La storia si ripete negli anni cinquanta, quando la scena del campionato uruguaiano è dominata da Nacional e Peñarol. Nel 1918, però, la prima epoca d’oro della storia del Nacional viene interrotta dalla tragedia del capitano Porte. Sono proprio gli inglesi, oltre agli altri europei presenti in Uruguay, a portare qui il gioco del calcio, fondando le prime squadre, dai nomi che richiamano i Paesi del vecchio continente: tra le principali si annoverano l’Albion, il Central Uruguayan Railway Cricket Club (o semplicemente CURCC, alcuni di cui soci nel 1913 fondarono il Peñarol), l’Uruguay Athletic, di origini inglesi, ed il Deutscher Fussball Klub, di origini tedesche. Negli ultimi tre è favorito anche dall’assenza del Peñarol, che nel 1922, insieme al Central e ad altre 30 squadre, fonda una nuova federazione, la FUF (scismatica dall’AUF).

Il suicidio di Porte sconvolge il Nacional, che nel 1918 perde la lotta per il titolo contro i rivali del Peñarol. Nel 1919, tuttavia, la blanca si riporta in carreggiata, instaurando un nuovo predominio sul campionato nazionale: da quell’anno al 1924, il Nacional vince quattro titoli (fallisce solo nella conquista del campionato del 1921, vinto dal Peñarol). Il futuro fondatore della Casa di Rüsselsheim compì infatti i suoi primi passi nel settore dell’industria delle macchine per cucire nel 1858, presso un’azienda francese, la Journaux-Leblond, con sede a Parigi. Fu prendendo a modello la produzione di queste due aziende che la Adam Opel KG cominciò la sua produzione di macchine da cucire. Saranno due pesanti perdite per il Nacional, che non riuscirà per 9 anni a rivincere il campionato, subendo il ritorno del CURCC e l’affermazione di due nuove realtà calcistiche uruguaiane, i Montevideo Wanderers e il River Plate. Gli anni novanta hanno portato solo due titoli al Nacional, di fronte al predominio dei cugini del Peñarol, capaci di conquistare 6 titoli. I due saranno i protagonisti del terzo trionfo nella Libertadores nel 1988. Giunto in finale, il Nacional si trova di fronte agli argentini del Newell’s Old Boys.

Il lungo digiuno si sblocca nel 1912, con la nomina a presidente del ventisettenne José Maria Delgado. Da sempre club ricco ed esponente della borghesia, con calciatori di estrazione sociale altolocata, il Nacional, con la nomina di Delgado, volta pagina, ammettendo giocatori di umili origini. Il Nacional, che negli anni a seguire si arricchirà di altri calciatori fondamentali, tra cui Ángel Romano, Pedro Zibechi e i fratelli Carlos ed Héctor Scarone, impone il proprio dominio in Uruguay e in Sudamerica. Nel 1971 il Nacional, dopo 2 finali perse contro Independiente (nel 1964) e Racing Club de Avellaneda (nel 1967), torna in finale ancora contro una squadra argentina: si tratta dell’Estudiantes de La Plata, campione in carica da 3 anni consecutivi. Nel 1904 il campionato non si svolge per la guerra civile uruguaiana. 1915-1918 – Prima Guerra Mondiale – attività ufficiali sospese. Di lì a poco, tra febbraio e marzo del 1989, il Nacional vince anche la Recopa Sudamericana (prima squadra a vincere questa competizione) e la seconda Coppa Interamericana. Sospinto dai suddetti giocatori e dai nuovi arrivati Walter Gómez e Ondino Viera, il Nacional vince diversi titoli anche negli anni quaranta. In occasione del centenario del club (2010) siffatto stemma venne bordato da una fascia dorata alternata alla scritta 1910-2010 CENTO ANNI VARESE, mentre il pallone posto in mezzo alla V presentava inserti dorati.