Maglietta real madrid rosa
BAYERN MONACO (maglia speciale per l’Oktoberfest) – Come da tradizione, il club bavarese ha anche una divisa particolare in occasione dell’Oktoberfest: come successo nella scorsa stagione, viene ripreso lo stesso tema della terza maglia – in questo caso quello floreale – con un colore leggermente diverso. «L’ errore lo passo anche – dice Gigi -: ma devi avere la sensibilità di capire cosa stai arbitrando, chi c’ è da una parte e dall’ altra, cos’ è successo all’ andata. Guttmann si convinse di aver perso il rispetto da parte della squadra, conformemente al suo motto «Controlla la stella e controllerai la squadra». Più tardi quello stesso mese prese parte ad un incontro con la Selezione della Germania Meridionale. Un mese speciale, che ha visto i Blancos vincere la tredicesima Champions League della loro storia, nella finale giocata contro il Liverpool. D’altronde sono loro a far girare la baracca e che parlando di ‘Scansuolo’ quando si gioca contro la Juve si sentono un po’ più realizzati. Le «primarie» per Palazzo dei Marescialli, infatti, sono state vinte da Magistratura indipendente e il «peso politico» del vostro Csm potrebbe passare di mano.
Passò in seguito Triestina, avendo il merito di lanciare in Serie A uno dei più forti calciatori italiani della decade seguente, Cesare Maldini. L’allenatore ebbe inoltre il merito di introdurre nel Paese sudamericano il modulo 4-2-4, che venne ricalcato dalla Nazionale locale in occasione dei vittoriosi Mondiali del 1958 in Svezia. Della sua parentesi in questo Paese resta una definizione che diede di lui il giornalista sportivo Gianni Brera, secondo cui Guttmann era «un astuto ebreo-ungherese». Sempre nel Paese sudamericano provò a raggiungere un accordo col più blasonato Boca Juniors, ma la divergenza tra domanda ed offerta impedì che fosse sottoscritto un contratto. Siglò inizialmente un accordo trimestrale e, quando il club decise di prolungarne la durata, Guttmann insistette affinché gli venisse riconosciuto un ricco premio in caso di vittoria del campionato nazionale. Qui chiese di essere remunerato in natura, con dei vegetali, per mitigare gli effetti della penuria di alimenti – o, secondo altre fonti, al fine di contrastare l’inflazione -, e ruppe con la società a causa delle ingerenze di uno dei dirigenti nelle questioni di natura tecnica. Chiese una retribuzione che avrebbe potuto raggiungere quattrocento contos complessivi, centocinquanta per la vittoria in campionato, cinquanta per la coppa nazionale e duecento per la Coppa dei Campioni; un dirigente, dubbioso circa la possibilità di conquistare l’ultimo trofeo, rilanciò dicendo di non chiederne duecento ma trecento.
Addio»; segnato dall’episodio, da quel momento in avanti chiese che nei suoi contratti fosse inserita una clausola che impedisse alle società di licenziarlo nel caso in cui la squadra occupasse il primo posto della classifica. La flessibilità e il caos del calcio di Real, la sua capacità istantanea di adattamento, lascia pochi appigli alle raffinate alchimie di Allegri e sposta il confronto su un piano quasi esclusivamente tecnico, in cui il Real domina e costringe la Juve a superare un’asticella troppo alta che la porta troppo spesso a sbagliare. Nel 1957 Guttmann assunse la guida del San Paolo ed importò metodi d’allenamento innovativi, facendo appendere ai pali e alla traversa della porta dei vecchi pneumatici che i giocatori avrebbero dovuto centrare calciando il pallone, un esercizio che intendeva migliorarne la mira; si impegnò inoltre nel perfezionare le doti dell’ala sinistra Canhoteiro, efficace nel dribbling ma non nel tiro, intrattenendosi alla sera con questi in specifiche sedute dall’allenamento al fine di potenziarne le capacità balistiche. La squadra ebbe nel finale di stagione dei risultati negativi e l’allenatore, dopo la sconfitta del 26 aprile per 0-4 in trasferta contro la Juventus, rassegnò le dimissioni (lo sostituì Pietro Serantoni, che condusse il Padova ad un decimo posto finale).
La stagione seguente Guttmann lasciò il club per passare proprio al Benfica, adducendo come motivazione il clima umido della città di Oporto. Nel 1958-1959 allenò il Porto, conducendolo subito alla vittoria del campionato; la squadra chiuse con lo stesso numero di punti del Benfica, maglia real madrid 2025 ma prevalse sul club di Lisbona grazie alla differenza reti favorevole (non vincendo più la competizione per i successivi diciannove anni). La squadra ebbe in campionato un avvio altalenante, ma con l’acquisizione del campione Zizinho ottenne otto vittorie e due pareggi, vincendo la competizione grazie al trionfo nella partita decisiva contro il Corinthians, avversario in lizza per il titolo, all’ultima giornata (3-1). Nel 1958, anno in cui fu sostituito per sei partite da Manoel Raymundo, Guttmann lasciò il club dopo averlo diretto per novantasette partite complessive, sostenendo di avere dei problemi personali. Il primo club a concedergli fiducia nel suo nuovo ruolo da tecnico fu l’Hakoah, la compagine nella quale aveva militato da giocatore nel frattempo retrocessa in seconda divisione, che diresse per due stagioni a partire dal 1933. Grazie alla mediazione dell’allenatore della Nazionale austriaca Hugo Meisl (amico del padre), nel 1935 emigrò nuovamente giungendo in Olanda, dove assunse la guida dell’SC Enschede (oggi confluito nel Football Club Twente).