Maglie calcio appese
Il Trastevere Calcio A.S.D. La stagione regolare vede il Trastevere vincere il girone A con 28 punti in 10 partite, qualificandosi per le finali di Roma in programma il 25 e 26 giugno. Di sicuro sanno più di Anna Frank che del «sabato nero» nel ghetto di Roma. Nel 2013 la convocazione in Nazionale contro la Romania per la qualificazione agli Europei 2013. Entra al 63esimo e segna al 93esimo, regalando alle Azzurre la vittoria. Durante il torneo continentale, gli Azzurri indossarono la prima divisa in tutti gli incontri, nella sua classica composizione maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianche, con la sola eccezione della sfortunata finale giocata contro la Francia. Nel mezzo tre pareggi in casa; 4-4 contro il Catania nella 13ª giornata, 1-1 per la 15ª contro il Foggia e per la 16ª 2-2 contro la Virtus Francavilla. Il simbolo societario del Foggia Calcio dal 2012 al 2015 era composto da uno scudo dal bordo nero diviso in due da un nastro anch’esso nero, sul quale è impresso il nome della società; nella sezione superiore campeggiano le strisce rossonere mentre nella sezione inferiore le tre fiammelle, elemento che contraddistingue anche lo stemma comunale di Foggia, che stanno a ricordare l’apparizione della patrona della città, la Madonna dei sette veli, apparsa a due pastori proprio fra tre fiammelle affioranti in un laghetto.
Lo sponsor tecnico per la stagione 2012 fu Adidas, mentre lo sponsor ufficiale fu Sparebanken 1. La divisa casalinga era composta da una maglietta bianca con maniche verdi, pantaloncini verdi e calzettoni bianchi. L’ora piú bella era il mattino, quando i ragazzi se ne andavano a scuola, e il collegio diventava vuoto e silenzioso. Era l’ora in cui si fanno le irruzioni, in cui si sorprendono nei nascondigli i fuggiaschi. Quella sera ripresi a pregare – non osavo interrompere – ma pregando pensai con meno angoscia alle Fontane, e mi dicevo che tutto era caso, era gioco, ma appunto per questo potevo ancora salvarmi. Disse che a tavola mettevano il mio piatto ogni sera. Cercai di evitarli. Nelle ore di studio sorvegliavo i ragazzi che se ne stavano in pace al loro banco, tutt’al piú litigandosi per un pennino; io leggicchiavo per conto mio i loro libri. «Buca 14, giorno 14, mese di luglio, cioè sette, e il sette è il numero della mia maglia, il mio numero fortunato» riflette Shevchenko. Ovvio che è impossibile generalizzare questa affermazione a legge inviolabile: avere tra i pali Gianluigi Buffon o Nick Olij, portiere dell’AZ Alkmaar, non è certo la stessa cosa, così come ritrovarsi in svantaggio dopo che un attaccante a bordo area e senza alcun difensore tra i piedi fa partire una bordata sotto il sette, a ben vedere, non è imputabile ad un difetto di AI.
Ma non tutti se ne andavano dal collegio la mattina, qualche prete appariva e spariva sotto il portico; sovente parlavo con loro. C’era ancora sotto il portico la chiazza di sangue di un coniglio sgozzato. La loro pace era una pace oltre la tomba, tutti avevano sparso del sangue. Era giovane, appena trentenne, figlio di contadini. Era successo che sia lei che sua madre mi avevano sognato che scendevo le scale, e queste cose si avverano sempre. Mi chiedevo cosa fosse successo alla villa, se mi avevano cercato a Torino. Dal 1991 al 1995 fu prodotta una maglia gialla con colletto e polsini nerazzurri e una particolare fantasia azzurronera all’altezza delle spalle. Da una terza maglia passiamo a una divisa che rappresenta la quintessenza della tradizione, un’associazione automatica come quella tra il Celtic e le bande orizzontali biancoverdi. Coi ragazzi, contadinotti quasi tutti e teste dure, sapeva fare, rabbonirli, e tenerseli intorno. Dalla metà del XX secolo le culotte sono state sempre più offerte come alternativa alle gonne nelle uniformi femminili, ad esempio durante la guerra del Vietnam, quando le lavoratrici della Croce Rossa trovarono le loro gonne uniformi poco pratiche intorno agli elicotteri. Ma è un’illusione, perché le Furie Rosse entrano presto nelle sabbie mobili.
Sono come i vitelli, – diceva, – non si sa perché li mandano a scuola – . Io lo invidiavo perché mi accorgevo che non faceva differenza tra quel pericolo mortale e un terremoto o una disgrazia. La strana idea mi rivoltò, per il pericolo evidente. Il freddo, il baccano, la repentina libertà del cielo, mi gonfiarono il cuore e capii che bastava un soprassalto d’energia, un bel ricordo, per ritrovare la speranza. Aprii la lettera, col cuore in gola. Naturalmente non fu in chiesa, ero in cortile coi ragazzi. Tuttavia troppe volte ormai mi ero allarmato a vuoto, per patirci gran che. Tuttavia nella seconda parte di stagione, in seguito agli incidenti del 2 febbraio 2007 nel corso del derby con il Palermo, durante i quali morì l’ispettore di Polizia Filippo Raciti, il club etneo gioca tutte le partite casalinghe in campo neutro o a porte chiuse ed ottiene pochi punti.
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