Maglia calcio airbus
Alberto Orsini, La Libia ai tempi dell’Aquila Calcio. La tifoseria atalantina conserva un solido gemellaggio con la Ternana, al quale si aggiungono quelli con i tedeschi dell’Eintracht Francoforte e con la squadra di rugby dell’Aquila. Chievo fu quindi la prima squadra ad accordarsi con due differenti sponsor contemporaneamente per la stessa competizione, esulando dalle regole imposte nel 1998. Era però possibile per una squadra, rescindere un contratto di sponsorizzazione e firmarne un altro con un diverso marchio commerciale da mostrare all’interno della medesima competizione (come accadde nel caso dell’Udinese nella stagione 1998-1999); in questo caso però, la squadra era tenuta a firmare solo un contratto di sponsorizzazione alla volta. Sul campo, la squadra arriva a metà classifica. Costruita nella prima metà del XVI secolo, vide, per la sua realizzazione, l’alternarsi di artisti quali Agostino Martinelli e Giulio Cesare Penna. Di particolare interesse sono gli affreschi impressi sulle vele della volta, risalenti al XVII secolo, che raffigurano Angeli danzanti e musicanti e la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre. Sono attribuiti all’architetto leccese Giuseppe Zimbalo i quattro ordini superiori, dopo un primo intervento basamentale ad opera del veneto Giovanni Larducci.
Il disegno dello stemma cittadino ha alimentato la leggenda (attribuita a Luigi Tasselli, monaco di Casarano), che la città abbia avuto origine da tre masserie, denominate San Basilio, Sant’Egidio e San Vito che, unite insieme come le maglie di una catena, avrebbero formato il primo nucleo abitato. «D’azzurro, a tre anelletti (maglie) d’argento, male ordinati e intrecciati. Io mi sono fatto male tre volte su un campo da calcio, l’ultima indossando una maglia gloriosa, “Nesta 13” dell’ultima Lazio di Nesta, quella che ha tolto lo scudetto all’Inter. Sulle pareti laterali sono conservati due ovali dipinti da Oronzo Tiso: la Madonna col Bambino e San Gaetano di Thiene in uno, e San Francesco da Paola nell’altro. La facciata, slanciata verso l’alto, è divisa in due ordini: quello inferiore presenta un portale inquadrato da due colonne e una trabeazione arricchita da due ricci di timpano e da una croce su volute; ai lati due nicchie riccamente ornate sormontate da altrettanti cartigli. Sorge sul luogo di due precedenti edifici, rispettivamente del XIV e XVI secolo. Emilio Panarese, storico e studioso del posto, richiama invece ed integra precedenti interpretazioni di storici locali dell’ottocento. Ha forza nelle gambe e passo discreto, cerca mediamente tra i 2 ed i 3 dribbling a gara con un tasso di successo medio che gira attorno al 40% (Haaland fatica a superare il dribbling singolo a partita, sempre per dare un riferimento).
La prima maglia della Serbia ai Mondiali è rossa con inserti dorati, sullo sfondo compaiono una serie di croci stilizzate in riferimento allo stemma del Paese e in particolare alla croce serba. In un’altra esecuzione del 1725, posto alle spalle dell’altare della chiesa della Madonna Addolorata, le tre maglie sono in posizione capovolta rispetto a quelle dello stemma ufficiale. I modelli creati per i tifosi con gli stemmi delle grandi squadre internazionali sono la versione urban delle maglie indossate dai giocatori in campo e sono realizzati in tessuto effetto seta antiumidità con una vestibilità leggermente più ampia rispetto alle divise sfoggiate dalle squadre durante le partite. Non si ha notizia certa di una infeudazione della città ma intorno al 1250 è certo che faccia parte dei possedimenti feudali di Tommaso di Noha che cede Maglie, Giurdignano, Palmariggi, Juvanello, Moricio e Serrano, in dote alla figlia Riccarda che va in sposa a Glicerio de Persona (De Matino), uno dei più grandi feudatari di Terra d’Otranto dell’epoca, «Terra dotalis Glicerii de Matino videlicit in Jurdiniano». La facciata si presenta di grandi proporzioni con un andamento mistilineo. Il Maggiore è sormontato dalla statua della Madonna della Misericordia e da quelle degli apostoli Pietro e Paolo; nel presbiterio sono situati inoltre il coro ligneo a 80 stalli e un organo a canne, tutte opere settecentesche.
La chiesa godeva di pregevoli stalli per la congregazione e di una cancellata in ferro battuto posta tra l altare e il resto della chiesa per separare le parti, che però sono andati persi. Sul basamento quadrangolare sono collocate ai lati le statue dei quattro protettori di Maglie: San Nicola, Sant’Oronzo, Sant’Antonio da Padova e San Leonardo. Forte della sua genesi popolare e in virtù dei sopraggiunti significati attribuitigli, il ciuccio, dunque, mai è stato scalzato dal ruolo di mascotte del club; la qual cosa lo ha reso un elemento simbolico ormai profondamente radicato nell’immaginario collettivo di appassionati e non. Dal 1963 al 1968, durante la IV legislatura, svolse il mandato di vicepresidente della Camera. A suo avviso il nome deriverebbe dal toponimo di origine messapica e quindi illirica, mal, notevolmente diffuso in tutta l’area mediterranea (e non solo nel Salento). Confina a nord con i comuni di Corigliano d’Otranto, Melpignano e Cursi, a est con i comuni di Bagnolo del Salento e Palmariggi, a sud con i comuni di Muro Leccese e Scorrano, a ovest con il comune di Cutrofiano. L’interno, a croce latina, presenta tre navate con copertura alla leccese ed impostate su solidi pilastri. Nei primi del 900 l’altare «corDeo» in pietra leccese venne ricoperto e sostituito da uno in marmo in stile neoclassico; la pavimentazione venne sostituita nel 1961. Per mantenere la magnificenza della chiesa, la stessa venne restaurata in varie epoche.